martedì 6 gennaio 2015

Vittorio De Sica regista. Filmografia

1939

1940

1941

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domenica 21 dicembre 2014

Georges Méliès

Georges Méliès (Parigi, 1861 – 1938), è stato un regista, illusionista e attore francese. Viene riconosciuto come il secondo padre del cinema (dopo i fratelli Lumière), per l'introduzione e la sperimentazione di numerose novità tecniche e narrative. A lui è attribuita l'invenzione del cinema fantastico e fantascientifico e di numerose tecniche cinematografiche, in particolare del montaggio, la caratteristica più peculiare del nascente linguaggio cinematografico. Fu il primo ad utilizzare gli effetti speciali. Scoprì accidentalmente il trucco della sostituzione e fu uno dei primi registi a usare l'esposizione multipla, la dissolvenza e il colore (dipinto a mano direttamente sulla pellicola).
Secondo la sua autobiografia romanzata, Méliès avrebbe scoperto il montaggio accidentalmente, mentre stava filmando all'aperto, presso Place de l'Opéra a Parigi: a un certo punto la cinepresa si sarebbe accidentalmente inceppata e poco dopo ripartita; nella fase di sviluppo poi Méliès si accorse con stupore che, arrivato al punto in cui stava filmando il passaggio di una carrozza, questa improvvisamente scompariva per fare posto a un carro funebre.
Questa tecnica viene utilizzata nel suo film Il castello infestato, del 1896.
Méliès aveva iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo come prestigiatore e nei suoi film, accanto a veri e propri trucchi cinematografici, utilizza anche vecchi trucchi di scena, come l'utilizzo di tute nere, su fondi neri, permettendo alle teste di liberarsi dal corpo.
Georges Méliès realizzò anche i primi film a colori, con un procedimento difficile e paziente, affidato a donne, che, con una grossa lente d'ingrandimento, coloravano i fotogrammi uno a uno con alcune tinte che mantenessero l'effetto della trasparenza.
Questa è La farfalla fantastica, 1909.

Méliès aveva dato una dimensione industriale alla sua attività. Il suo studio di posa era interamente in vetro, per sfruttare al meglio la luce naturale.
La Star film di Méliès produsse centinaia di film di successo, ma l'inadeguata produzione dei diritti d'autore e la pirateria industriale di Thomas Edison non consentivano adeguati guadagni. Cosicché, nel 1913, andò in bancarotta.
La prima Guerra Mondiale fece il reso e Méliès tornò a fare il prestigiatore al teatro Robert-Houdin di Parigi.
Ma anche il teatro chiuse e fu demolito per lasciare il posto al grande boulevard Haussman. Méliès, allora, aprì un negozietto di giocattoli alla stazione di Paris-Montparnasse.
Fu qui che il giornalista Léon Druhot, direttore del Ciné-Journal, lo incontrò, facendolo uscire dall'oblio. La sua opera fu infatti riscoperta dai surrealisti che organizzarono per lui una retrospettiva, la prima retrospettiva cinematografica della storia. Nel 1931 ricevette la Legion d'Onore direttamente dalle mani di Louis Lumière. Nel 1932, 
 ricevette una pensione e si ritirò in una casa di riposo per artisti nel castello del parco d'Orly. Morì nel 1938 e fu sepolto al cimitero di Père-Lachaise a Parigi.

venerdì 12 dicembre 2014

Luis Trenker

Alois Franz Trenker, meglio noto come Luis (Ortisei, 4 ottobre 1892 – Bolzano, 12 aprile 1990), è stato un regista, attore, alpinista e scrittore italiano, altoatesino di madrelingua ladina.
Nel 1936 vinse la Coppa Mussolini per il miglior film straniero alla Biennale di Venezia per Der Kaiser von Kalifornien (L'imperatore della California).
In queste esclusive fotografie è al Plateau rosa nel marzo 1943.

sabato 6 dicembre 2014

Pinocchio 1911

Pinocchio di Giulio Antamoro è stato ritrovato nel 1994 nell'archivio della cineteca di Milano.
Era interpretato dal comico francese Polidor.


martedì 25 novembre 2014

i dieci di Holywood

Il 25 novembre 1947 è stilata la lista nera:
Alvah BessieHerbert Biberman
Lester Cole
Edward Dmytryk
Ring Lardner Jr
John Howard Lawson
Albert Maltz
Samuel Ornitz
Adrian Scott
Dalton Trumbo,
sospettati di simpatie comuniste,
sono convocati dal House Un-American Activities Committee, HUAC.
Contemporaneamente, i padroni dell'industria cinematografica si riuniscono al Waldorf-Astoria di New York per decidere una linea comune: i dieci (e nessun altro comunista) lavoreranno più a Hollywood.
John Howard Lawson, Dalton Trumbo, Samuel Ornitz, Alvah Bessie, Lester Cole, Ring Lardner Jr, Albert Maltz e Adrian Scott saranno condannati a un anno di carcere, sei mesi per Herbert Biberman e Edward Dmytryk.
Tutti sconteranno la pena.

giovedì 30 ottobre 2014

Black Film History al MoMa


100 Years in Post-Production: Resurrecting a Lost Landmark of Black Film History
Through March 2015
The discovery of 101-year-old film footage—the earliest known surviving feature film with a cast of black actors—in MoMA's Biograph Studio collection led to the Department of Film's multiyear research project, which culminates in the exhibition 100 Years in Post-Production: Resurrecting a Lost Landmark of Black Film History (through March 2015).

At a challenging time of segregation in the fall of 1913, a virtuoso cast of African American performers, led by famed Caribbean American entertainer Bert Williams (1874–1922), gathered in the Bronx with a mostly white crew to make a feature-length motion picture. After more than an hour of film was shot, the unreleased project was abandoned by its producers and left forgotten until today. Selections from the footage, along with research findings, archival materials, and film stills, can be seen for the first time in this gallery exhibition, and the world-premiere presentation of the assembled footage will be screened on November 8, 2014, in MoMA's annual film-preservation festival To Save and Project.

A selection of excerpts from this landmark film are available online. Experience this extraordinary discovery firsthand—plan your visit to MoMA today.

Tickets are not required for this exhibition, which is free and open to the public during Museum hours.

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venerdì 17 ottobre 2014

Zusammenarbeit. Quando gli ebrei di Hollywood facevano affari con i nazisti

Zusammenarbeit in tedesco significa collaborazione. 
E' una parola che ricorre spesso nella corrispondenza, intercorsa dal 1933 al 1940, tra le filiali tedesche delle major hollywoodiane e gli organismi del regime.
E The Collaboration è il titolo dell'opera del giovane storico australiano Ben Urwand, che distrugge il mito consolidato che vorrebbe gli studios in prima fila nella lotta contro Hitler.
In realtà i dirigenti delle grandi case di produzione cinematografica, tutti ebrei, ad eccezione di Daryl F. Zanuck, manager della Fox, si guardarono bene, almeno fino all'invasione della Francia, dal nuocere ai propri interessi sul fiorente mercato tedesco.
Non era quindi il caso di guastarsi con Berlino e a tal pro accettavano di buon grado che il console tedesco a Los Angeles, esercitasse una sorta di censura sulle sceneggiature, proponendo modifiche o addirittura, a cose fatte, tagli per espurgarle degli elementi non graditi.
Ma anche l'autocensura non mancava e nessun film esplicitamente antinazista fu girato a Hollywood prima del 1939. 
Caso emblematico, la rinuncia all'adattamento cinematografico del romanzo di Sinclair Lewis, It Can't Happen Here (1935), giudicato inopportuno.
Ma dalla ricerca di Urwand emergono dati ancor più inquietanti sulla disinvoltura mercantile dei magnati di Hollywood.
La MGM, per esempio, aggirò la difficoltà imposta dalle restrizioni del governo tedesco, che impedivano il trasferimento dei proventi dei diritti, investendoli in azioni dell'industria bellica nazista, per poi rivenderle in perdita sui mercati europei.
Sul libro di Urwand, negli USA, si è aperto un dibattito, soprattutto sulle colonne del New Yorker, dove il critico cinematografico David Danby ha assolto tutti in nome delle ferree leggi del capitalismo.
Sul New York Times, lo storico del cinema Neal Gabler ha invece sottilmente supposto che i dirigenti ebrei di Hollywood avessero meno paura di ciò che Hitler avrebbe potuto fare ai loro correligionari, di quanto non temessero ciò che avrebbero potuto fare a loro le forze reazionarie americane, se si fossero decisi a prendere una chiara posizione politica.